Continua il binomio Anthea S.p.A e cultura. Il broker assicurativo ha infatti, all'interno della partnership…
#EduAnthea: Anthea S.p.A presente alla tappa modenese del #CampielloInTour
Anthea S.p.A ed il suo Presidente Flavio Marelli hanno preso parte, nella serata di ieri, alla 5^ tappa del #CampielloInTour, roadshow di avvicinamento alla finalissima della 57°edizione del Premio Campiello.
L’evento, co-organizzato da Anthea S.p.A insieme ad Abaco Commercialisti Associati, Piacere Modena e Banca Generali Private, si è svolto nella sala “Leonelli” della Camera di Commercio di Modena, ove i cinque autori finalisti hanno presentato i propri romanzi in una sala gremita di pubblico.
L’incontro è stato introdotto da Piero Luxardo, Presidente del Comitato, che ha ricordato i capisaldi della filosofia del Premio Campiello: trasparenza, eticità e non manipolabilità.
Solo seguendo questi principi, la giuria popolare, formata da 300 lettori, potrà scegliere il vincitore dell’ambito riconoscimento letterario.
E’ stato, poi, il turno degli autori: ciascuno con la propria storia.
Per alcuni di essi, infatti, non si tratta di un battesimo con il Premio Campiello; altri, invece, hanno avuto modo di vedere riconosciuto il proprio talento letterario in altri contesti.
Francesco Pecoraro, ad esempio, nel 2014 veniva nominato tra i cinque finalisti del Premio Strega con La vita in tempo di pace (Ponte alle grazie) ed ora il pubblico lo ritrova con “Lo Stradone”.
Andrea Tarabbia nel 2016 vinceva il “Premio Letterario Alessandro Manzoni – città di Lecco” con il romanzo “Il Giardino delle mosche”, entrato anche nella Selezione Premio Campiello del medesimo anno. Oggi è in lizza con “Madrigale senza suono”.
Laura Pariani, ormai habitué di questo ambito premio, nel 1997 pubblicava La perfezione degli elastici (e del cinema) (Premio Selezione Campiello); nel 2003 “L’uovo di Gertrudina”(Premio Selezione Campiello); nel 2010 “Milano è una selva oscura” (Finalista Premio Campiello) ed ora “Il gioco di Santa Oca”.
Infine, Paolo Colagrande vincitore nel 2007 del Premio Campiello nella sezione “Opera prima” con “Fideg” e nel 2015 del Premio Selezione Campiello (Nottetempo 2015). Oggi prova la “tripletta” con “La Vita dispari”.
Durante l’incontro modenese, i cinque hanno avuto occasione di svelare curiosità e aneddoti sui romanzi che si contenderanno il Premio nel suggestivo scenario de “La Fenice”.
Questo dialogo ha permesso di scoprire, ad esempio, che”Lo stradone” era nato come un insieme di appunti e di considerazioni che, solo in un secondo momento, l’autore ha provveduto a strutturare come un libro.
“Ma dove ci porta lo stradone?”- si chiedono in molti.
“Da nessuna parte”, risponde Francesco Pecoraro, “resta lì e si trasforma insieme alla città”.
In “Madrigale senza suono”, invece, viene raccontata sia la parte storica che quella leggendaria del principe di Venosa Carlo Gesualdo.
Andrea Tarabbia tiene a sottolineare di non aver condito il proprio romanzo con falsità, a differenza di quanto affermato da parte della critica, bensì di aver, semplicemente, provato a mettere ordine su avvenimenti accaduti in quattro secoli di storia tutt’altro che lineare.
Giulio Cavalli, invece, autore di “Carnaio”, spiega di essere stato ispirato dall’interesse a raccontare la storia di persone che si ritrovano a scivolare in un abisso epico e morale dal quale è difficile recuperare.
E a proposito di ispirazione, quanto a “La Vita dispari”, Colagrande liquida così la domanda: “come mi sia venuta questa idea?? Non lo so le storie mi nascono un po così!”.
Per fortuna, verrebbe da dire. Altrimenti non ci sarebbero occasioni come quella di ieri a Modena, dove la Cultura e la Letteratura Italiana illuminano un’intera città.
Ed Anthea S.p.A è orgogliosa di aver contribuito affinché tutto ciò abbia potuto prendere forma.
Ufficio Stampa Anthea S.p.A